Dopo quattro anni dal lancio del cortometraggio Campari Red Passion diretto da Joel Schumacher (rinfrescatevi la memoria cliccando qui), Campari mette a segno un altro capolavoro di #AdvCine con Killer in Red.
Questa volta sceglie il noir e le atmosfere sofisticate tanto care al regista Paolo Sorrentino che ha firmato la regia del cortometraggio per presentare Killer in Red, un cocktail ispirato da una rossa letale.
La storia di Killer in Red
Protagonista di questa storia, oltre al Campari, è Clive Owen. L’attore hollywoodiano interpreta Floyd, un celebre bartender nei primi anni Ottanta creatore del cocktail Killer in Red che lavora in un locale esclusivo di un posto che sembrerebbe Los Angeles (ma il cortometraggio è stato girato a CinecittaStudios).
La leggenda narra che Floyd abbia un talento nel leggere la mente dei clienti e servire quindi il cocktail perfetto per il carattere di ciascuno. Nel corso della storia, questo presunto talento permette a Floyd di conoscere la “Signora in rosso”, interpretata dall’attrice franco-svizzera Caroline Tillette.
Più il cortometraggio prosegue, più il pubblico inizia a sospettare che la “Signora in rosso” sia assai più complicata di quanto Floyd creda…
Il film si sviluppa su due piani temporali, ritraendo magnificamente l’incredibile energia che caratterizzava lo spirito di allora.
Come spesso accade in molti film di Sorrentino, il finale è aperto ed è lo spettatore a dover trarre le proprie conclusioni, in linea con la filosofia di Campari secondo cui ogni cocktail racconta una storia, e a narrarla è il suo creatore, il bartender.
I costumi di Killer in Red
A ricreare un’atmosfera magica contribuiscono anche i costumi: Clive Owen veste Giorgio Armani, il vestito e il costume di Caroline Tillette sono disegnati da Carlo Poggioli e realizzati da Il Costume, i suoi gioielli sono di Bulgari e gli abiti dei 170 attori presenti in scena sono originali del periodo.
Campari Red Diaries
Questo cortometraggio fa da collettore al progetto Campari Red Diaries,un progetto ideato dall’ agenzia creativa J. Walter Thompson Milano e prodotto da Filmmaster Productions, che comprende inoltre:
- una raccolta di 12 video diretti dal regista Ivan Olita nei quali 12 cocktail, creati da alcuni dei bartender più bravi al mondo, sono presentati come delle storie (che potete vedere qui);
- un calendario in edizione limitata (solo 9.999 copie che non saranno in vendita ma verranno distribuite agli amici di Campari nel modno) firmato dal fotografo argentino Ale Burset.
I cocktail diventano quindi una forma d’arte potente e espressiva.
Dopo aver visto Killer in Red e le storie di Campari Red Diaries, qual è il cocktail che vi rappresenta meglio?
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Angela Belcastro
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