Adam Smith è stato un famoso filosofo ed economista scozzese, molti lo ricorderanno dalla scuola. Ma non parliamo di lui. L’Adam Smith al quale ci riferiamo è un regista esordiente, uno che non ha neanche la pagina su Wikipedia e che per giunta ha fatto un film sulla criminalità irlandese – Codice Criminale appunto – che facile proprio non è.
Codice Criminale: la recensione
Due nomi: Michael Fassbender e Brendan Gleeson. E qui un primo applauso ci sta per forza.
Codice criminale parla di loro: il bello e il brutto, il giovane e il vecchio, il principe e il re, il figlio e il padre.
Non si tratta di un film d’azione, ma di un dramma familiare incentrato sul maldestro tentativo di scappare dal proprio passato e avere una vita normale.
Il povero Chad (interpretato da M. Fassbender), che non sa leggere perché nella vita non doveva imparare quelle idiozie sul fatto che la terra è rotonda bensì ascoltare i sermoni strampalati del padre, è un figo, ha una moglie che non fa altro che lamentarsi e non è contento di fare il gangster: vorrebbe staccare la sua roulotte da quelle della banda e prendere il largo.
E invece di scappare dai cattivi si ritrova a fuggire alla polizia per un crimine che non voleva nemmeno commettere (nascondendosi sotto le mucche, per giunta).
Chad è un uomo dall’animo nobile costretto a strangolare i cani che lo inseguono nella boscaglia.
Il re Colby (B. Gleeson), dispotico e molto forte, è in lotta con il mondo, tiene al guinzaglio un disturbato che di notte dà fuoco a tutto (la sua versione di giullare di corte) e ruba macchine per riempirle di scritte in protesta per l’altro figlio che è già in galera con una condanna di 10 anni (colpa sempre della polizia, che tra le altre cose a suo tempo ha ammazzato Gesù, parole sue).
Chad-il principe non riesce a togliersi la corona che vogliono incastrargli a forza sulla testa e a farne le spese rischia di essere il figlioletto Tyson, che ascolta un po’ troppo le fandonie del nonno.
Parolacce in gergo da irishman, sigarette e benzina la fanno da padrone insieme al buon cuore del protagonista, che, presa la via del mare, si incaglia subito nelle secche davanti al porto e cerca la strada per distaccarsi da tutto questo persino su un albero, con un cucciolo in mano.
Una storia faticosa, che forse non decolla mai del tutto, e che vede la tragedia farsi strada proprio nell’assenza di una vera reazione di Chad. Un film sul fatto che i genitori fanno schifo e combinano solo casini, anche quando sono orgogliosi di noi (per i motivi sbagliati), anche quando vogliono farci ereditare il loro regno decadente, anche quando vogliono portarci a scuola per avere una vita migliore.
Codice Criminale è un film sull’emarginazione sociale, sullo stigma che si perpetua nelle generazioni, come quando quella scuola a cui faticosamente tenti di far andare i bambini ti volta le spalle.
E i buoni non sembrano tali, i buoni non vogliono venderti i cuccioli, i buoni ti corrono dietro con i manganelli e ti chiedono di fare la spia, ai buoni mostriamo volentieri tutti il dito medio urlando “ti piace questo?”.
Ah dimenticavo, Michael non si commenta, si applaude. Quindi fate un altro applauso.
Soapmotion è anche su Facebook, Instagram e Twitter, seguiteci!
Matteo Sola
Ultimi post di Matteo Sola (vedi tutti)
- La Forma dell’Acqua, un Oscar ai sogni senza parole - 12 marzo 2018
- Blade Runner 2049 – La caccia continua - 30 ottobre 2017
- Kingsman – Il cerchio d’oro (dei generi cinematografici) - 7 ottobre 2017
Resta sempre aggiornato, segui Soapmotion!
Ci trovi anche su Twitter:
Follow @soapmotion