E’ da qualche anno che il mio essere shoes addicted mi ha portato a conoscere personalmente alcune realtà italiane di eccellenza che si sono imposte nel panorama internazionale per originalità e qualità.
In Italia esistono, infatti, cinque distretti calzaturieri dislocati in Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Toscana e Veneto, le cui creazioni vengono ammirate e desiderate dalle consumatrici di tutto il mondo e che oggi, con particolare tenacia, si stanno imponendo nei mercati asiatici ed orientali continuando, però, ad essere apprezzate anche negli Stati Uniti (come dimostrano alcuni post di GanzoMag, un blog che da Los Angeles diffonde notizie e curiosità per gli amanti del Made in Italy). Il talento e la dedizione dei nostri artigiani vengono riconosciuti all’estero e trainano la crescita economica di questo settore.
Io mi considero un habitué del distretto artigianale delle Marche, conosco moltissime aziende operanti nella zona di Fermo e adoro chiacchierare con gli imprenditori locali, che si sono sempre dimostrati aperti al confronto e disponibili nel descrivere dettagliatamente le lavorazioni dei propri prodotti.
Ho imparato con il tempo a riconoscere le scarpe di qualità, ad attribuire loro il giusto valore e a deliziarmi di tutta la creatività italiana al servizio delle calzature.
La ricercatezza nel design, nel pellame, nei componenti strutturali, nei dettagli e nelle applicazioni materiali fanno di questi prodotti beni unici da custodire con cura.
La maggior parte delle aziende propone calzature di alta gamma e si avvale di prodotti e materie prime offerte dalle imprese del luogo. Non è difficile imbattersi in tacchifici, suolifici ed altre industrie tecniche anche in città e vicino alla costa.
Ma il vero Made in Italy, e la garanzia di qualità che questo assicura, ha un prezzo e contribuisce a creare lavoro per tantissime famiglie italiane. E’ per questo che le calzature di queste imprese sono vendute ad un prezzo medio alto, del tutto giustificato dal processo produttivo.
Loriblu, Le Silla, Giancarlo Paoli, Alberto Guardiani e Tod’s tra i miei brand preferiti. Ma anche Cesare Paciotti, Roberto Botticelli, Gianmarco Lorenzi e le licenziatarie Lanciotti De’ Verzi, Calzaturificio Elisabet ed Eliza di Venezia che, accanto alla produzione per diversi brand noti, propongono anche alcune linee proprie. E poi, per gli uomini, l’intramontabile Rossi.
Ciascuna azienda differenzia le proprie collezioni per un gusto unico ed inimitabile: estrosità per Le Silla, romanticismo per Giancarlo Paoli, preziosismo e raffinatezza per Loriblu, praticità per Tod’s, sempicità ed innovazione per Alberto Guardiani, sensualità ed eleganza per Cesare Paciotti, arte e tendenza per Roberto Botticelli e provocazione per Gianmarco Lorenzi.
Quale di questi brand conoscete? Cosa vi interessa di più nella scelta dell’accessorio più versatile che possa esistere?
Il mio fedele consigliere Andrea sostiene che esistano due tipologie di acquirenti: quelle che puntano alla quantità di calzature da possedere e quelle che invece sarebbero disposte a qualsiasi sacrificio pur di ottenere ed indossare l’accessorio dei propri sogni. Voi a quale categoria sentite di appartenere?
Siete curiose di conoscere i miei modelli preferiti? A breve per il video tag sulle mie scarpe preferite (e rigorosamente italiane) con il quale parteciperò al concorso I love italian shoes!
Angela Belcastro
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