Se si pensa alla storia della moda e del costume occidentale non si può non riconoscere che la moda del ‘700 sia stata lo specchio dei cambiamenti culturali del secolo.
Non a caso uno dei film più importanti sull’epoca è proprio Marie Antoinette di Sofia Coppola, la pellicola dedicata alla regina che ha rivoluzionato la moda alla corte di Luigi XVI. Lo stilista Manolo Blahnik per l’occasione ha disegnato delle pumps d’ispirazione storica bellissime. Abbiamo avuto occasione di vederle in mostra a Palazzo Morando a Milano lo scorso inverno e ci hanno lasciato senza parola. Ve le riproponiamo di seguito.
Ma vediamo perchè la moda del ‘700 è così rivoluzionaria e moderna. Ripercorriamo il secolo attraverso oltre 100 oggetti d’epoca (capi d’abbigliamento, porcellane, oggetti d’arredo, dipinti e incisioni) raccolti nella mostra “Il Capriccio e la Ragione. Eleganze del Settecento europea”, allestita fino al 29 aprile 2018 presso il Museo del Tessuto di Prato.
La moda del ‘700 rivive al Museo del Tessuto di Prato
L’inizio del XVIII secolo è stato segnato dal tema dell’esotismo che ha preso piede in Europa grazie alle attività commerciali delle Compagnie delle Indie Orientali. In quel periodo sono giunti in Europa i primi beni di lusso provenienti da India, Cina e Giappone: lacche, porcellane, tessuti, dipinti su carta. Questi oggetti di importanzione hanno generato una profonda trasformazione del gusto occidentale, soprattutto quello francese, la cui manifattura inizia ad essere ridondante, rococò, e nella quale si fanno strada gli accostamenti di soggetti della natura al repertorio esotico, dando vita a stili come l’eccentrico Bizarre, il naturalistico Revel ed il lezioso Dentelles, che imita l’effetto dei merletti. Per i tessuti si iniziano ad utilizzare la seta e preziosi filati metallici.
A metà secolo, invece, si ha una riscoperta dell’arte classica, grazie alle scoperte archeologiche rese note dall’editoria specialistica dell’epoca. Bottoni cammeo di manifattura inglese, disegni dal libro “Le antichità Romane” di Giovan Battista Piranesi e ricami con motivi decorativi ispirati all’antichità sono i protagonisti di questi anni. Sui tessuti, poi, compaiono piccole vedute classiche e capricci con rovine, incorniciate da rami, nastri e pizzi che definiscono le strutture “a meandro”.
La fine del secolo è segnata dalla diffusione del pensiero razionalista. L’Illuminismo è alle porte e così le decorazioni si fanno più leggere e, attraverso l’uso delle righe, si passa piano piano al fondo monocromo di una palette neoclassica che spazia tra il bianco, il rosa pallido, il verde acqua, il celeste e il giallo chiaro. Le forme riflettono l’inversione di tendenza in campo sociale: si passa dai fasti esclusivi delle corti dell’inizio del secolo alla rivincita della dimensione imprenditoriale-borghese, di certo più understatement.
Come accennavamo, questo percorso evolutivo è raccontato nella mostra “Il Capriccio e la Ragione. Eleganze del Settecento europeo” organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato con la collaborazione del Museo della Moda e del Costume delle Gallerie degli Uffizi, del Museo Stibbert di Firenze e del Museo Studio del Tessuto della Fondazione Antonio Ratti di Como, nonché di altre prestigiose istituzioni sia pubbliche che private.
Speriamo di avervi incuriosito sulla storia della moda del ‘700 e vi consigliamo di visitare la mostra, ricordandovi che c’è tempo fino al 29 aprile 2018.
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Angela Belcastro
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