Non vi ho mai parlato del luogo dove sono nata e cresciuta e non lo farò neanche in questo post, almeno non in modo diretto. Vi parlerò invece di un prodotto con il quale condivido le origini, un prodotto vintage che non è mai passato di moda.
Si tratta della liquirizia Amarelli, un’eccellenza italiana famosa anche all’estero e prodotta a Rossano Calabro.
L’azienda Amarelli è una realtà storica che esiste dal 1731 e che da 40 anni è guidata da un’imprenditrice formidabile, Pina Amarelli, che, insieme ai numerosi “emigranti” come me che ne alimentano il passaparola, ha portato al successo il brand dei famosi “Sassolini”, confetti di liquirizia uno tira l’altro che ricordano i sassi delle spiegge di Rossano.
La liquirizia è una pianta dalla radice dolce e lunga (tanto che in passato si riteneva in arrivasse fino all’inferno) che ha proprietà cosmetiche e tonificanti, antinfiammatorie e digestive. Ma attenti a non esagerare o il vostro cuore batterà forte forte.
La migliore liquirizia al mondo cresce in Calabria, lungo la costa ionica e con questo poniamo fine al solito cliché che pone la Calabria come terra di salumi e peperoncino. C’è anche dell’altro amici miei e sì, si tratta sempre di sapori forti che una volta testati difficilmente dimenticherete.
Ricordo chiaramente quando mio padre portò a casa, direttamente dallo stabilimento, della liquirizia ancora bollente. Ricordo il profumo che si diffuse in tutta la casa ma anche il divieto assoluto di toccare quella massa nera lucida e all’apparenza malleabile per non rischiare di scottarmi. A raffreddamento completato, spezzare il composto con le mani era diventato praticamente impossibile e soprattutto non a portata di bambino ma, alla fine, di quel mezzo chilo di liquirizia non ne è rimasto neanche un granello.
Oggi il portafoglio prodotti Amarelli è molto ampio: si va dalla polvere di liquirizia al dentifricio Marvis alla liquirizia, dai cioccolatini alla classica “Spezzata” di liquirizia pura, nera e brillante che regala una vera esplosione di sapore dolce-amaro, per non parlare della pasta, del sale alla liquirizia, dall’acqua di colonia, dello shampoo e, per finire, le radici di liquirizia che mi ricordano il mio vecchio amico A. che ne aveva sempre una a portata di mano.
I miei prodotti Amarelli preferiti, però, sono i “Rombetti” all’anice, le “Morette” all’arancia e i “Senatori” alla violetta che, grazie all’aggiunta di gomma arabica, mi fanno ritornare bambina.
A legarmi a questo brand non sono solo le origini e le golosissime caramelle ma anche le scatoline di latta dal sapore vintage che io colleziono gelosamente e guardando le foto capirete perché.
Oggi è possibile visitare il Museo della liquirizia “Giorgio Amarelli” che ha ottenuto nel 2001 il “Premio Gugghenheim Impresa & Cultura” e al quale, nel 2004 è stato dedicato un francobollo della serie “Il Patrimonio artistico e culturale italiano”.
Voi conoscevate le proprietà benefiche della liquirizia? Come vi piace consumarla?
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Angela Belcastro
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